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🍔 Perchè aiuta l'ambiente 🍔

L’alimentazione 100% vegetale è associata a un minore impatto ambientale rispetto a diete che includono prodotti animali. Uno dei principali fattori è l’uso del suolo. La produzione di alimenti di origine animale richiede ampie superfici agricole, sia per l’allevamento diretto degli animali sia per la coltivazione di mangimi. Questo comporta spesso la deforestazione e la conversione di habitat naturali in terreni agricoli. 

Al contrario, le diete a base vegetale richiedono generalmente meno terra. Ad esempio, uno studio dell’Università di Oxford ha evidenziato che una dieta 100% vegetale utilizza circa un quarto del terreno necessario rispetto a una dieta ad alto consumo di carne. 

Inoltre, la produzione di carne è associata a maggiori emissioni di gas serra, consumo di acqua e perdita di biodiversità. Ridurre o eliminare il consumo di prodotti animali può contribuire a mitigare questi impatti ambientali. 

Per approfondire le differenze nell’uso del suolo tra produzioni vegetali e animali, si possono consultare fonti come il WWF Svizzera, che analizza l’impronta ecologica delle diverse diete. 

L’impronta idrica degli alimenti varia significativamente tra prodotti di origine animale e vegetale. La produzione di carne richiede una quantità d’acqua notevolmente superiore rispetto ai prodotti vegetali. Ad esempio, per ottenere un chilogrammo di carne bovina sono necessari circa 15.400 litri d’acqua, mentre per la carne di maiale ne occorrono circa 5.990 litri e per quella di pollo circa 4.330 litri. In confronto, la produzione di un chilogrammo di riso richiede circa 2.500 litri d’acqua, quella di soia circa 2.145 litri, e quella di patate circa 290 litri. 

La maggior parte dell’acqua utilizzata nella produzione di carne è impiegata per coltivare i mangimi destinati agli animali. Si stima che il 98% dell’acqua necessaria sia destinata alla produzione di foraggi, mentre solo una piccola parte è utilizzata per l’abbeveramento degli animali e per la pulizia delle strutture di allevamento. 

Inoltre, l’allevamento intensivo contribuisce all’inquinamento delle risorse idriche a causa delle deiezioni animali, dei residui di antibiotici e ormoni, nonché dei fertilizzanti e pesticidi utilizzati nelle colture foraggere. Questi contaminanti possono infiltrarsi nelle falde acquifere e nei corsi d’acqua, compromettendo la qualità dell’acqua disponibile. 

Optare per un’alimentazione a base vegetale può contribuire a ridurre significativamente il consumo di acqua e l’inquinamento associato alla produzione alimentare. Tuttavia, è importante considerare che anche alcune colture vegetali possono avere un impatto idrico rilevante, soprattutto se coltivate in aree aride o con pratiche agricole non sostenibili. Pertanto, la scelta di alimenti prodotti con metodi sostenibili e a basso impatto ambientale è fondamentale per la conservazione delle risorse idriche.